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Dei delitti e delle pene… e della giustizia sportiva veloce anzi velocissima

Il 19 maggio è finalmente andata in onda la puntata de “Lo stato delle cose” di Massimo Giletti inerente i presunti rapporti  tra la criminalità organizzata e i vertici dell’Inter.

Contrariamente a quanto affermato da Zanetti (che sentito sul punto dagli organi inquirenti ha dichiarato di aver incontrato Bellocco una sola volta fuori dal suo ristorante), infatti, ci sarebbero stati rapporti frequenti e confidenziali tra i due.

Lo scorso 5 maggio un troncone dell’indagine “Doppia Curva” ha portato all’arresto di altre sette persone (di cui due ai domiciliari), per estorsione, usura e minacce. Nel corso della trasmissione è stata offerta una ricostruzione della testimonianza del suocero di Antonio Bellocco, secondo il quale la conoscenza tra Zanetti e lo stesso Bellocco sarebbe da ricondursi, addirittura,all’inaugurazione di un murales a Pioltello (avvenuta il 27 giugno 2023).

Da quanto si apprende, nel novembre del 2023, inoltre, una delle persone arrestate, tal Davide Scarfone (socio in affari di Antonio Bellocco perché accusato di aver prestato del denaro insieme a lui,con interessi del 400%), avrebbe ottenuto, grazie alla sua amicizia con Bellocco, la partecipazione ad un evento del vicepresidente dell’Inter. Scarfone, infatti, è stato amministratore unico della sede di Como della multinazionale Qfor. Bellocco, quindi, perché il suo socio in affari facesse una bella figura, gli avrebbe chiesto alcuni particolari dell’evento da riferire a Zanetti per il tramite di Andrea Beretta, in modo tale che questi fosse invogliato a partecipare.

Il 17 novembre 2023, poi, Zanetti ha effettivamente partecipato e,da una telefonata intercettata il giorno dopo l’evento, è emersa la soddisfazione di Scarfone per la partecipazione di Zanetti e per come questi lo avesse lodato davanti a 400 persone. Bellocco ha in quella occasione rivelato di aver ricevuto un messaggio da Zanetti alla fine dell’evento e di voler andare a mangiare al suo ristorante.

Secondo gli investigatori, che, come riportato da “Lo stato delle cose”, hanno ipotizzato che i rapporti con Bellocco e Beretta fossero tenuti da Zanetti e Marotta, questo costituirebbe “un significativo elemento di prova” dei contatti tra esponenti del direttivo della Curva Nord come Bellocco e l’Inter.

Senonché, come tutti sappiamo, il 1° maggio Zanetti e altri, oltre alle società Inter e Milan, hanno patteggiato sanzioni molto lievi.

In particolare Javier Zanetti ha patteggiato un’ammenda di 14.500 €, mentre il club ha patteggiato un’ammenda di 70.000 €.

A questo punto, quindi, non possiamo che domandarci su quali atti si sia basata la Procura della Federcalcio per dare parere favorevole ad un patteggiamento contenente sanzioni così lievi.

Inoltre ci domandiamo, ancora, se in conseguenza di quanto di nuovo è emerso, la Procura Federale deciderà di aprire un nuovo procedimento o di riaprire quello conclusosi con l’accordo di patteggiamento.

Ci permettiamo di ricordare che, ai sensi dell’articolo 118 del codice di giustizia sportiva, il procuratore federale ha l’obbligo di aprire un fascicolo ogni qualvolta abbia notizia di fatti che possono avere rilevanza nell’ambito dell’ordinamento sportivo.

Eppure, se la memoria non ci inganna, nel 2022-2023 il Procuratore Federale Chinè,  riaprì un procedimento sportivo che si era già concluso con un’assoluzione, perché aveva ricevuto dalla Procura della Repubblica di Torino, gli atti contenenti le intercettazioni riguardanti il caso plusvalenze della Juventus.

Ci si chiede quindi, in definitiva, se, sulla base della più volte proclamata velocità e afflittività della giustizia sportiva, in disparte quello che succederà nel procedimento penale, del quale non vogliamo e non dobbiamo occuparci, il procuratore federale aprirà un nuovo filone di indagine, sulla base dei fatti nuovi emersi dall’ordinanza di custodia cautelare eseguita il 5 maggio, oppure se, avendo egli già considerato tutte le circostanze attinenti al caso, si riterrà comunque soddisfatto del veloce, esauriente e dettagliatissimo accordo di patteggiamento raggiunto.

Chiosando un ben più celebre 5 maggio, non possiamo che concludere domandandoci: Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.

Gianna Caccavale

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